mercoledì 9 maggio 2012

"Ronald Reagan. Born In The USA" - Recensioni
















Arrivano le prima segnalazioni per "Ronald Reagan. Born in the USA" (Bevivino editore)

La recensione di Lettera.com

http://www.lettera.com/libro.do?id=7913

L'intervista con Marco Denti ( da Lettera.com)

http://www.lettera.com/articolo.do?id=15728


"Il Presidente Pop"tratto da La Nuova Provincia di Biella - 12 maggio 2012
Intervista con Emanuele Policante






















Nowhere to run ain't got nowhere to go... 
(la presentazione da Zig Zag)
http://zigzaglive.blogspot.it/2012/05/nowhere-to-run-aint-got-nowhere-to-go.html

















"Sedersi sperando che un giorno, in qualche modo, qualcuno aggiusti le cose, è come sfamare un coccodrillo pregando che ti mangi per ultimo, ma alla fine ti mangerà”:  c’è tutta la storia dell’America dei suoi glory days in questa frase e il ritratto organizzato da Fabio Cerbone per lo Zig Zag Social Club è stato molto equilibrato nel raccontare il contesto in cui le forme politiche ed economiche promosse da Ronald Reagan hanno preso forma, si sono sviluppate e poi si sono risolte in tutte le loro (tante) contraddizioni. Con il contributo dei Gobar (Cristina Gambalonga, Renato Pacchioni e Paolo Ronchetti) ci ha riportato agli esordi di Madonna e ad American Psycho di Bret Easton Ellis e, Time After Time come direbbe Cindy Lauper (anche lei opportunamente ripescata) fino al Bruce Springsteen di Born In The USA che ha chiuso un'era e, insieme, la puntata reaganiana dello Zig Zag Social Club, qui immortalata dalle fotografie di Elena Barusco.

giovedì 1 marzo 2012

Born in the USA: Ronald Reagan

Dopo qualche rinvio tecnico, posso finalmente annunciare l'uscita del nuovo libro nella divertente e colorata collana "I Cattivi" della Bevivino editore.
Sarà in libreria nelle prossime settimane, qui di seguito trovate la scheda di presentazione

Questa volta non si tratta di un saggio musicale (ma quel titolo da qualche parte arriva... e i fan springsteeniani non si scandalizzino, perchè è volutamente ironico e provocatorio)

L'America è sempre al centro delle mie attenzioni, con uno dei personaggi chiave della politica del XX secolo: Ronald Reagan, l'uomo, l'attore, il presidente.
Non mancano comunque i riferimenti all'iconografia di un'intera epoca, gli anni 80, con musica, film, letteratura di contorno alla biografia vera e propria.
Nessun intento accademico, ma nello spirito della collana un ritratto leggero (oserei dire pop, passatemi il termine), comunque "critico", con un taglio storico-sociale, sull'uomo Ronald Reagan e quello che ha rappresentato, nel bene e nel male (soprattutto), per la svolta del pensiero occidentale negli ambiti dell'economia, della politica e della società.






















Fabio Cerbone
Ronald Reagan - Born in the USA
Collana "I Cattivi"
9,00 € - pp. 128

http://bevivinoeditore.it/ronald-reagan/

«Dicono che il mondo sia diventato troppo complesso per avere risposte semplici. Si sbagliano.» (Ronald Reagan)


Benvenuti negli anni ʼ80: Ronald Reagan inaugura il decennio insediandosi alla Casa Bianca nel gennaio del 1981 e per due mandati consecutivi condurrà gli Stati Uniti verso il tramonto della Guerra Fredda, quando “l’impero del male” sovietico si sbriciolerà sotto i suoi occhi e lui potrà finalmente gridare «Tirate giù quel muro!». Nel mezzo di questo percorso Ronald Reagan è stato unʼicona pop a tutti gli effetti: al tempo di Madonna e Michael Jackson, di Rambo e Ritorno al futuro, degli yuppie a Wall Street e dei videoclip su MTV, la sua figura ha reinventato la politica della comunicazione, influenzando tutti i suoi successori. Un attore mediocre può diventare un grande presidente? Reagan, nel bene e nel male, lo è stato, riuscendo a cogliere gli istinti e i segnali dalla nazione e dal mondo, trasformando in un sogno da piccolo schermo gli ideali della nuova economia americana. Il “grande comunicatore” avrebbe alla fine vinto la sua battaglia, ma a quale prezzo?

domenica 13 dicembre 2009

Levelland. Nella periferia del rock americano



Levelland
Nella periferia del rock americano
[Pacini editore, collana Fanclub]

Prefazione a cura di Marco Denti

Noi ci troviamo nel bel mezzo del nulla (Jeff Tweedy, 1991)

Sobborghi fantasma, fabbriche in rovina, motel e stazioni di servizio, "cinture del grano" e "fasce della Bibbia": l'America della provincia, racchiusa fra le due coste oceaniche, è un'immensa distesa umana e geografica spesso nascosta alla vista. In questo isolamento sociale ed economico nascono e crescono autentici sogni di rock'n'roll: una via di fuga per scappare dalla realtà che ti circonda, da quella inospitale natura che rende tutto precario. Sembra il solito canovaccio: in cerca di fortuna, una band approderà prima o poi nella grande città. Da queste parti invece qualcosa è andato per il verso sbagliato: qualcuno non si è mosso dalla sua small town, lanciando segnali al mondo dalla cantina di casa. È una rivoluzione silenziosa quella che da Belleville, Illinois, dove nacquero gli Uncle Tupelo di Jay Farrar e Jeff Tweedy, si è propagata per tutta la nazione: prima e dopo di loro altri - che si chiamassero Jayhawks, Whiskeytown, Wilco o Drive-By Truckers poco importa - avrebbero rimesso in circolo il meccanismo della memoria nel rock'n'roll. Un ritorno alle radici, ma non per semplice nostalgia: il passato della cultura popolare americana, le antiche ballate folk dei monti Appalachi, il blues del Mississippi, il country di Nashville sono piuttosto una mappa per ritrovarsi in questo Grande Nulla americano, riprendendo i fili della tradizione. Levelland volge lo sguardo su queste terre periferiche del rock, sulla più o meno consapevole riappropriazione del folclore che nel tempo ha generato l'irripetibile melting pot americano. Attraverso la geografia dei luoghi che hanno generato questi artisti, fra le statali che tagliano fuori le cittadine più sperdute, Levelland prova a mettere in scena l'essenza stessa di questa musica: nient'altro che una resistenza umana a suon di chitarre.


Dove acquistare Levelland:
- ordinabile in tutte le librerie da maggio

Online da:
> IBS (Internet Bookshop)

> Libreria universitaria
> LaFeltrinelli

Levelland lo trovi anche qui:
- Zig Zag dischi & libri, Via Libertà 10 San Donato Milanese (Mi)


Per informazioni: editor@rootshighway.it

lunedì 6 luglio 2009

Levelland - rassegna stampa

















MUCCHIO EXTRA

Il linguaggio di Cerbone continua a essere ancora piacevolmente slegato dall'impostazione troppe volte fredda del critico musicale, riuscendo a far rivivere piccole odissee di band nate quasi per caso tra i resti di una piccola città mineraria o di un sobborgo industriale
Carlo Babando - Mucchio Extra n°35 Inverno 2011




FILM TV
Che cosa si ascolta nell'America profonda? Country, certo, ma non solo. A stretto contatto con umori e passioni del Midwest o del Sud sono cresciute rock'n'roll band importanti, che il folk tradizionale non l'hanno rinnegato ma anzi, reinventato. Di loro scrive Fabio Cerbone nel libro Levelland
Mauro Gervasini - Film TV n°40, ottobre 2009




L'obiettivo, perfettamente raggiunto da Fabio Cerbone, è quello di immergere in quel vaso e introdurre ad un movimento, se così lo si può chiamare, che ancora non mostra cedimenti.

Edoardo Frassetto - Rockerilla 347/348. luglio-settembre 2008



Levelland – Nella Periferia Del Rock Americano, che è il suo terzo libro e viene dopo un Easy Ryders (2005) dedicato alle aspirazioni sconfitte della controcultura rock dei '60 e un Fuorilegge D'America ('07) consacrato allo spirito ribelle che accomuna i criminali leggendari del vecchio West agli iconoclasti anti-Nashville della musica country, consta di quasi duecento pagine volte a sviscerare e analizzare il concetto di cui sopra con un acume critico nient'affatto comune. Vorrei addirittura suggerire che potrebbe trattarsi del libro di una vita, poiché dalle sue righe trapelano senza mezzi termini un affetto smisurato per la materia trattata e numerose sensazioni, ricordi e ragionamenti che non si faticano a reputare assolutamente cruciali per la storia personale dell'autore. Ma non fraintendetemi, qui non siamo di fronte a un blog o a una fanzine tirati per le lunghe, né a un semplice catalogo delle predilezioni di Fabio: qui ci sono otto ricognizioni che partono ogni volta da un preciso perimetro geografico e da una o più band che in quella striscia di terra sono nate, per poi estendersi a più ampie riflessioni sui percorsi di chi a un certo punto s'è messo ad aggredire la tradizione locale – il foklore profondo della nazione stessa – non per sputarvi in faccia, bensì per concepire un domani dove le “radici” fossero stimoli per guardare avanti e non rami secchi da scostare ai margini della strada [...] La “provincia”, in questo libro, è quasi una categoria dell'anima, un'astrazione in cui si incontrano l'idea di periferia dell'impero (ovvero l'alterità rispetto alle grandi metropoli dove tutto accade) e al tempo stesso l'attaccamento a un passato rurale tutt'altro che mitico o perduto ma reale, concreto, ancora ricco di intuizioni e prospettive. [...] Le pagine di Levelland, grazie anche all'abilità narrativa del titolare, scorrono come un appassionante racconto di formazione, con al centro di tutto la necessità di trovare un'accettazione di sé e del proprio piccolo, grande universo (qualcuno la chiama ancora redenzione) che passa, canta e avvince attraverso la musica.
Gianfranco Callieri - Buscadero, giugno 2008

CARU'.COM
Fabio Cerbone, direttore del sito musicale Roots Highway e collaboratore di Buscadero, è uno dei più attenti conoscitori della giovane musica Americana. E con questo libro, che tratta in profondo le gesta di Uncle Tupelo, Wilco, Whiskeytown, Calexico, Drive By Truckers, Jayhwaks, Bottle Rockets ed altri, porta a termine la sua opera migliore e più approfondita.

Paolo Carù - http://www.caru.com/

ROCKOL
Cerbone approccia ogni band in modo semplice ed efficace, innanzitutto contestualizzandola geograficamente e storicamente, poi percorrendone la carriera con pochi (ma utili) cenni biografici e molti richiami a canzoni e soprattutto a testi, che ne chiariscono orizzonti e prerogative. "Levelland" ha il pregio di essere poco agiografico, nel tracciare le parabole dei gruppi, preferendo un taglio più documentaristico che monografico che elimina - per nostra fortuna - ogni retorica [...] Per chi già conosce il panorama "marginale" americano, "Levelland" è un ottimo compendio per ordinare (ed eventualmente riscoprire) le gemme nascoste del sottobosco rock a stelle e strisce, mentre per i neofiti questa potrebbe essere un'ottima occasione per approfondire la conoscenza di uno scorcio particolarissimo ed estremamente affascinante che - decisamente - non merita di rimanere nascosto.
Rockol - http://www.rockol.it/libri.php?idlibro=592

ROOTSHIGHWAY
Levelland di Fabio Cerbone è in questo senso un libro coraggioso, perché racconta di quella volta in cui la cultura americana si è invece fatta piccola, statica, e - usando un termine che è tutto nostro - "provinciale". [...] Levelland racconta il tutto sia con il piglio accessibile a tutti del romanzo storico, sia con quel taglio un po' specialistico che lo rende anche una valida guida all'ascolto, utile sia per chi già conosce anche i protagonisti più oscuri della vicenda, quanto ovviamente - e questa è forse la speranza/scommessa più grande - per le nuove generazioni. Non sta a noi dare un giudizio sul libro: Cerbone qui gioca in casa. Quello che ci preme sottolineare è come Levelland sia a tutti gli effetti il vero manifesto programmatico del sito Rootshighway, perché racchiude tutto l'amore per il "grande piccolo" che anima questa webzine, e perché definisce alla perfezione il termine "outsider" posto in copertina del libro. E ovviamente anche perché racconta di una musica straordinaria

Nicola Gervasini - http://www.rootshighway.it/levelland.htm


L'invito è di scoprire questi interpreti, di capire la loro storia e di appropriarsi delle loro canzoni. Si potrà così seguire un viaggio ideale che dala cultura popolare americana si manifesta ora nelle "small town", nei piccoli bar, nelle cantine, sui palchi polverosi e periferici della nuova cultura rock, ultimo baluardo di autenticità.
Tiziano Cantatore - Mototurismo 172, luglio-agosto 2009


EXCURSUS.ORG
"Uno straordinario viaggio alla periferia del rock Usa"
Cerbone prima dopo o durante ogni storia, oltre a narrare le vicissitudini artistiche della band di turno, fa anche ampie panoramiche sulla cultura popolare, sulle caratteristiche peculiari e sui retroscena storici delle città e degli Stati in cui sono ambientate queste storie, per cui la lettura diventa non solo un viaggio prettamente musicale per appassionati del genere (o curiosi in procinto di scoprirlo), ma anche e soprattutto un immergersi nella cronaca, nella storie di tutti i giorni e negli usi della grande periferia americana, stimolando una naturale curiosità per questo dark side statunitense. Una duplice occasione, quindi, per un testo dinamico e avvincente che si presta a frequenti riletture, fungendo in definitiva anche da guida alla scoperta di un genere (per la verità poco conosciuto in Italia) e soprattutto di un modus vivendi all’insegna della musica delle radici… nella periferia del rock americano
Segnalazioni su:


- "Cremaonline" - www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=8698
- "Il Cittadino", giovedì 16 luglio 2009
- "Il Resto del Carlino", domenica 7 giugno 2009
- "La Voce di Rovigo", lunedì 8 giugno 2009
- "Vinilmania Magazine", maggio 2009




sabato 20 settembre 2008

# I miei libri



Fuorilegge d'America
Hank Williams, Johnny Cash, Steve Earle
(Selene Edizioni, 2007)
pp.156


La cronaca americana, la stessa storia quotidiana che ha edificato quella nazione che chiamiamo Stati Uniti d’America, è percorsa da una serie di miti indistruttibili, uno di questi è il mito del fuorilegge. Brutale e affascinante al tempo stesso, usa le armi e uccide giocando con il suo destino e quello di chi lo circonda, ma soprattutto insegue anche lui, come tutti, il “sogno americano”, la frontiera, quella terra promessa di felicità e realizzazione che è quasi un diritto di nascita per ogni cittadino degli USA. Prima di altri però si accorge che quella promessa è un’illusione, e allora si sente solo e perseguitato, diventando la coscienza sporca della nazione, il vero testimone di una sconfitta. C’è un sottile filo rosso che unisce le grandi figure, ai confini fra storia e leggenda, dei fuorilegge del West americano, da Billy the Kid a Jesse James e John Wesley Hardin, e quelle dei cosiddetti “ribelli di Nashville”, musicisti americani, cantautori armati soltanto di una chitarra e di molte parole, che hanno tradotto nel mondo del rock’n’roll e del country lo spirito di indipendenza e anarchia che animava i primi, soverchiando le regole e le immagini preconfezionate imposte dall’industria discografica. Fuorilegge D'America vuole raccontare queste linee parallele, ripercorrendo le tappe più significative e gli eventi di svolta che hanno segnato le personalità di questi musicisti, mettendo in luce le enormi contraddizioni, le clamorose cadute e le altrettanto rocambolesche risalite della loro carriera. Seguendo un percorso che è al tempo stesso cronologico e tematico, Fuorilegge D'America incrocia i destini di Hank Williams, Johnny Cash, Steve Earle e molti altri prima e dopo di loro. Tra follia e spiritualità, ribellione e poesia, votati tanto all’autodistruzione quanto alla redenzione, hanno cantato un’Altra America, quella delle anime perse, degli sconfitti, dei marginali, di chi per indole o per necessità ha dovuto varcare il confine tra la legge e la sua violazione

per informazioni sull'acquisto del libro (fuori catalogo, copie direttamente disponibili dall'autore): www.rootshighway.it/fuorilegge.htm

:: Recensione e speciale su RootsHighway
:: Intervista e recensione su Lettera.com
:: Recensione "Il Mondo di Wolfie" (Avvenire)

:: Recensione Fasen.it

:: Recensioni carta stampata:
- Film TV n°29, 2007
- Avvenire, martedì 31 luglio 2007
- Buscadero n°293, 2007
- Mucchio Extra" N° 29 (Estate 2008)
- Segnalazione "Il Cittadino" di Lodi





Easy Ryders
Sogni e illusioni americane
(Selene Edizioni, 2005)
pp.145


La West Coast, i viaggi psichedelici, lo spirito comunitario e libertario degli hippie, la controcultura pacifista e non violenta. E poi i Grateful Dead, i Jefferson Airplane, i Byrds, Janis Joplin, i Doors, i Buffalo Springfield: gli anni Sessanta americani. Uno sguardo lucido e disincantato, ma appassionato e sincero, sui sogni e le illusioni dei giovani americani che volevano vivere la propria vita al di là degli schemi morali imposti da... Edgar Hoover.


per informazioni: www.rootshighway.it
dove acquistarlo: IBS - Internet Bookshop


:: Recensione e speciale su RootsHighway.it
:: Recensione Fasen.it

::
Recensioni carta stampata:
- Buscadero n° 270, luglio/agosto 2005
- Chitarre n°234, agosto 2005
- Segnalazione "Il Cittadino" di Lodi

# Le mie collaborazioni

:: Collaboratore Buscadero 2000-2009
In quasi nove anni di collaborazione il Buscadero è stata quella che si suol dire una palestra importante: per capire le mie passioni, per tradurle in parola scritta, per conoscere e approfondire. La rivista mi ha permesso - attraverso centinaia di recensioni e numerosi articoli e interviste - di scoprire nuovi artisti, ma anche di comprendere le dinamiche del music business, anche quella poparte che meno apprezzo di questo mondo.
La mia collaborazione si è interrotta proprio quest'anno, dopo una lunga riflessione: soprattutto questioni di tempo mi hanno spinto a dedicarmi totalmente allo sviluppo di RootsHighway

Queste alcune delle mie attività svolte per il Buscadero in questi anni:
- recensioni
- interviste (fra gli altri: Coldplay, Josh Rouse, Jolie Holland, Matthew Ryan, Mark Olson (Jayhawks), Neko Case, Lucero, Cary Hudson (Blue Mountain), Peter Case, Cheap Wine...)
- articoli e retrospettive (nuovo southern rock, scena alternative country, psichedelia californiana...)

::
Altre collaborazioni
- Late for The Sky [1999 - 2003], rivista per abbonamento e nei negozi di dischi specializzati

- Fasen (Fondo attività e servizi sociali energia Eni), cura contenuti sito web, sezione cultura musica e libri


# Il sito



RootsHighway.it - rock'n'roll and other stories

RootsHighway nasce del 2000 da una piccola idea: dopo un corso del fondo sociale europeo in tecniche informatiche, sviluppo web e web marketing, decido di applicare alcune delle conoscenze appena acquisite per la creazione di un mio spazio personale in cui sfogare le passioni per la scrittura e la musica.
Sfrutto l'occasione di avere nel cassetto articoli inediti - frutto delle mie collaborazioni per Buscadero e Late for The Sky - per riempire occasionalmente le pagine di RootsHighway: il titolo spiega tutto, dentro ci trovate il mio amore per l'America, il suo immaginario, le sue radici musicali e i legami con il rock
Inizialmente un sito del tutto amatoriale, diventa negli anni un piccolo punto di riferimento, trascinando dentro questa avventura altri amici e critici musicali che hanno condiviso con me in questi anni l'avventura dello scrivere di musica: dall'amico Marco Denti (Mucchio, Feedback, Buscadero) a Gianfranco Callieri (Refugee, Late for the Sky, Buscadero), e ancora arriveranno Nicola Gervasini (Mucchio, Buscadero), Matteo Fratti (Il Blues), Gianni Del Savio (Musica&Dischi, Buscadero, Radio Popolare), Vittorio Castelnuovo (Radiorai, Buscadero), David Nieri (Buscadero), nonchè grandi indispensabili contributi di semplici appassionati quali Carlo Lancini, Ruggero Marinello, Gianni Zuretti...

Assunto il ruolo di "direttore" o meglio coordinatore del sito, la rivista online si struttura in un vero e proprio magazine (con almeno tre aggiornamenti settimanali) con recensioni di dischi, libri e film, news, interviste, monografie sulla scena rock americana (alt-country, Americana, indie rock, songwriters, blues, folk) e non solo.

L'avventura continua dopo quasi dieci anni, migliaia di visitatori mensili e una visibilità sempre crescente, anche all'estero. RootsHighway è infatto membro della Euro Americana Chart, classifica di settore (roots, americana, alt-country) che raccoglie i pareri di giornalisti, dj, promoter di tutta Europa.